Ne abbiamo discusso sul precedente articolo “Utilizzare quarantena e smart working per far fare il salto di qualità alla tua attività”: sfruttare la quarantena da Coronavirus a nostro vantaggio, senza sprecare questi giorni a piangerci addosso rendendoli invece proficui. E come se non lanciando un nuovo business on line?
Su questo articolo e sui prossimi 4 scenderemo di più nel dettaglio e vi daremo delle dritte pratiche per iniziare a farvi strada verso questa nuova avventura.
Ma iniziamo per gradi. Su questo articolo partiremo dalle basi e vedremo:
Senza un obiettivo ben fisso ad illuminarci la strada ci ritroveremmo a vagare nel buio, nell’incertezza. È fondamentale invece sapere verso cosa vogliamo andare, ma soprattutto perché. Avere un obiettivo ci renderà motivati e decisi, ci infonderà la grinta necessaria.
Quindi partiamo dal porci queste due domande:
Le risposte a questa domanda devono essere sincere: non sentitevi venali se la risposta è “Perché voglio guadagnare di più”. L’ambizione a voler migliorare la propria condizione economica non deve avere una connotazione negativa. Potremmo anche nutrire il desiderio di voler lavorare di meno per poterci godere di più il nostro tempo, o quello di abbandonare il lavoro da dipendenti per iniziare a camminare sulle nostre gambe. C’è la competenza giusta? Allora lanciamoci.
Immaginiamo di voler lanciare un business di abbigliamento per cani. Ce ne sono tanti, quindi la tua attività rischierebbe di perdersi tra le tante. Ma se, ad esempio, offrissimo un servizio a una nicchia (ad esempio vestiti glamour per chihuahua) allora potremmo diventare un punto di riferimento per una fetta specifica di clientela.
Sei una personal trainer che vuole aprire la sua “palestra virtuale” erogando video lezioni? Una differenziazione potrebbe essere quella di dedicarsi alle mamme, un po’ come ha fatto la nostra cliente Ines Mancinelli con la sua InesFit.
Una volta stabilita la motivazione che ci muove, e avendo stabilito i nostri punti di forza, saremo pronti per passare agli step successivi.
Ok, abbiamo capito l’importanza di scegliere una specifica fetta di utenza. Ma nell’atto pratico come facciamo a capire verso cosa spingerci? Perché possono venirci in mente tutte le fantasie e le stranezze del mondo, ma poi dobbiamo capire se effettivamente la nostra idea troverebbe accoglimento.
Un piccolo trucco? Utilizza il motore di ricerca Google. Inizia a digitare sulla barra la frase chiave che pensi utilizzerebbe chi vorrebbe trovarti: se il motore ti suggerisce la compilazione automatica allora vuol dire che c’è gente che cerca quella frase. Forte, no? A questo punto la ricerca falla davvero: cosa offre il web in merito a quello che stai cercando? Guarda i risultati della prima pagina. Chiediti se puoi competere, analizza la posizione geografica. A questa parte fondamentale dedicheremo un intero articolo, il prossimo.
In ogni caso, se anche l’impressione sia quella di avere dall’altro lato “avversari inarrivabili”, non scoraggiarti: un buon marketing farà in modo che il tuo sito parli meglio degli altri, che comunichi più efficacemente dei tuoi competitor, e magari ti piazzerà anche tra i primi risultati. Non sai nulla di marketing? Abbiamo la soluzione anche a questo, ma ci arriveremo dopo. Per adesso ti basta sapere che utilizzando sapientemente le nuove strategie di marketing si può arrivare ovunque.
A questo punto sappiamo cosa vogliamo vendere o offrire e perché. Adesso dobbiamo definire il nostro pubblico: individuare se ci rivolgiamo a entrambi i sessi o no, l’età media, lo stato sociale. Insomma, dobbiamo il più possibile delineare un profilo geografico, demografico e psicografico dei nostri papabili clienti.
Per venire incontro a questo punto cruciale possiamo prendere in prestito una tecnica utilizzata dai più grandi marketer internazionali: l’utilizzo delle personas. Le personas sono una rappresentazione dettagliata e concreta del tuo cliente tipo, il che significa che devi “creare” l’identità di due o tre profili, specificando quali sono le loro priorità, quali le preoccupazioni, gli obiettivi e i tratti della personalità.
Avendo identificato le tue personas saprai anche dove andarle a cercare (su Facebook? Su Google? Su Youtube?) e con che tone of voice rivolgerti loro.
Facciamo una premessa: non possiamo agire direttamente sulla brand image, che è la percezione che i clienti hanno del nostro brand, ma possiamo fare in modo che ci rispecchi curando la brand identity.
Dobbiamo chiederci quindi come vogliamo che i clienti ci percepiscano. Sicuramente vogliamo essere autorevoli ai loro occhi, ma attraverso quali vie? Vogliamo che si ricordino di noi perché il nostro prodotto è il più conveniente? Perché è migliore di quello dei competitor? Perché è innovativo? Perché è culturalmente o socialmente impegnato?
Per stabilire questi aspetti occorre analizzare le nostre personas, in modo da rispondere alle loro priorità, rassicurare le loro preoccupazioni, soddisfare i loro bisogni. E dopodiché delineare perfettamente quali caratteristiche, valori e punti di forza vogliamo comunicare al nostro pubblico. Facendo in modo di essere concreti, diretti e autentici.
Sul prossimo articolo vedremo come definire la nostra brand identity e come analizzare il mercato, i nostri competitor ma anche i bisogni della nostra clientela.
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